La copertura finanziaria prevista è stata portata a compimento con l’ultima Manovra ed è avvenuta con l’aggiunta dell’ultimo miliardo e mezzo del DEF 2024, il tutto confermato da un’analisi eseguita dalla Commissione di Valutazione di impatto ambientale.
La parte mancante è quella inerente al piano economico- finanziario che è in fase di stesura e una volta terminato dovrà passare all’approvazione del Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile- gestito dalla premier Meloni, che darà l’ok finale.
Secondo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini la risposta definitiva dovrebbe arrivare tra “gennaio e febbraio”.
Tra gli altri nodi da risolvere per permettere l’inizio dei cantieri vi sono anche i vari procedimenti giudiziari in corso.
Su un procedimento si è arrivati a uno sviluppo concreto: il Tribunale delle Imprese di Roma ha ritenuto insostenibile il ricorso dei 104 cittadini che si erano schierati in un’azione collettiva contro la Stretto di Messina Spa, poiché dubbiosi dell’incertezza del progetto.
Di questi 104 cittadini, dall’altra parte erano 139 (originariamente 140) a favore del Ponte, ma anche in questa circostanza l’intervento è stato giudicato improponibile.
D’altro canto, infine, vi sono tutti i contenziosi che potrebbero causare un rallentamento dell’avvio dei cantieri, per via della contrapposizione tra il consorzio Eurolink e la Parson Transportation alla società Stretto di Messina, il primo con udienza in Corte d’Appello a giugno, il secondo il 20 gennaio.
Nonostante le premesse difficoltose, l’ad dello Stretto di Messina Ciucci si mostra fiducioso in questo 2025 e nelle interviste rilasciate a RAI dichiara : “Entro il 2025 apriremo i primi cantieri”.
Norma Presta