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CASO ALMASRI , MELONI INDAGATA DALLA PROCURA PER PECULATO E FAVOREGGIAMENTO

Meloni ieri presente durante la diretta del programma di Nicola Porro "La ripartenza" dichiara "L'atto era chiaramente voluto. Ma non mollo di un millimetro"

È stato reso ufficiale l’avviso di garanzia a Nordio, Piantedosi e Mantovano. Il caso Almasri, oramai sulla bocca di tutti i media nazionali e internazionali per il danno all’immagine arrecato all’Italia e alla credibilità del sistema italiano.

Si parla di un comandante di origine libica che era stato accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte dell’Aja, era stato arrestato e successivamente rilasciato per poi fare ritorno a Tripoli su un volo di Stato.

Durante la diretta del programma del giornalista Nicola Porro “La Ripartenza” alla quale la premier ha preso parte ha risposto prontamente in merito all’atto inviato a lei e ai ministri Nordio e Piantedosi dalla Procura di Roma: “L’atto era chiaramente voluto. Ma non mollo di un millimetro. tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid”.

Poi prosegue ampliando il discorso anche a come questa vicenda potrebbe interpretata all’estero, in quanto rappresenta un “danno alla credibilità dell’immagine italiana”: “In Italia i cittadini capiscono perfettamente cosa sta accadendo, all’estero no. Quello che sta accadendo è un danno alla Nazione”. E ancora: “La battaglia che cerchiamo di condurre va oltre destra e sinistra, è più grande di un programma di governo, è la battaglia per un’Italia normale” ha rimarcato Meloni, sottolineando: “Penso che anche a sinistra c’è un sacco di gente che vorrebbe un’Italia normale, in cui una persona perbene non debba aver paura dello Stato, della giustizia, del fisco, della burocrazia, in cui – incalza la leader di Fratelli d’Italia – non siano più considerate normali o inevitabili cose che normali non sono. Non è normale o inevitabile che i governi li scelga il palazzo e non il popolo, non è normale o inevitabile che alcuni magistrati politicizzati cerchino di colpire chi non è schierato politicamente con loro, o che quando arriva la Guardia di finanza si debba essere terrorizzati anche se non si è fatto nulla di male, o che per arrivare da qualche parte conta più chi conosci che quanto vali. Sono degenerazioni che hanno messo in ginocchio la nazione più bella del mondo, sono il male che giustifica tutti quanti i mali”.

Conclude il suo intervento con parole forti e determinanti: “Agli italiani dico: finché ci siete voi, ci sono anche io. Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me” Non sono né preoccupata né demoralizzata. Quando ho accettato di guidare la nazione, sapevo esattamente a cosa sarei andata incontro”.

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