La richiesta di aiuto è subentrata tramite una chiamata dell’adolescente al 114 , numero di emergenza che supporta i minori.
Una voce tremante, quella della ragazza, che ha rivelato che dopo diverse liti il padre le ha tolto l’accesso a internet sul cellulare definitivamente.
Tutto questo sarebbe accaduto a seguito di un maltrattamento : schiaffi, spintoni da parte dei genitori per una brutta pagella o qualche scherzo innocente tra i banchi di scuola.
A questo proposito, la Procura ha richiesto un rinvio a giudizio per maltrattamenti aggravati nei confronti di un minore, la ragazza in questione ha solamente 13 anni.
Dalla sua telefonata sarebbero partite una serie di verifiche e in seguito le indagini con una segnalazione alla magistratura.
Inoltre, il quadro descritto dalla giovane riporta chiaramente una situazione domestica molto conflittuale, priva di dialogo e comprensione da parte dei genitori, varie circostanze poi approfondite nel capo di imputazione.
Il primo campanello d’allarme sarebbe partito proprio da un brutto voto a scuola, esattamente un anno fa che avrebbe innescato i primi episodi di maltrattamento e da lì la reazione della ragazza che si è rivolta a vari professionisti:assistenti sociali, carabinieri e anche gli specialisti di Neuropsichiatria infantile della Asl Bat.
Un lungo iter che ha portato alla luce un’ enorme dipendenza della giovane dal cellulare, che veniva utilizzato per più di 10 ore al giorno, che avrebbe compromesso la sua media scolastica, con la conseguente punizione dei genitori di privarla completamente della connessione dati.
Dopo un attento percorso con una psicologa scolastica con le conferme delle violenze domestiche, si è giunti alla conclusione del rinvio a giudizio del caso.