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Joe Barbieri: “Il mio miglior nemico” tra funk e ironia

Il nuovo singolo del cantautore partenopeo che anticipa il disco “Big bang”.

Joe Barbieri, con il suo inconfondibile tocco raffinato, torna a sorprendere il pubblico con il nuovo singolo “Il Mio Miglior Nemico”. Questo brano rappresenta un audace passo in avanti nel percorso musicale dell’artista, introducendo elementi di funk sensuale e magnetico che ampliano ulteriormente il suo ricco universo sonoro.

Fin dalle prime note, il pezzo cattura l’ascoltatore senza esitazioni, immergendolo in una narrazione coinvolgente e ironica. Al centro del brano, una storia d’amore incerta e ambivalente viene raccontata con leggerezza e una vena arguta che rispecchia la maestria di Barbieri nel dosare emozioni e parole. Il testo, un piccolo gioiello di finezza e delicatezza, si intreccia perfettamente con una melodia capace di imprimersi nella memoria sin dal primo ascolto.

Ma la vera protagonista del singolo è la sua irresistibile energia ritmica: un groove avvolgente che trascina l’ascoltatore, invitandolo a lasciarsi andare al ritmo e a cantare la melodia, ovunque si trovi. Anche tra le galassie, come suggerisce l’immaginario evocativo del brano.

Con “Il Mio Miglior Nemico”, Joe Barbieri non solo arricchisce il suo repertorio di una nuova sfumatura stilistica, ma dimostra ancora una volta la sua capacità di innovare e sorprendere. Un pezzo destinato a diventare un classico per gli amanti della musica sofisticata e dal carattere unico. 

“Il mio miglior nemico” è un titolo intrigante. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questo brano?

Mah, non ho messaggi da trasmettere. Faccio musica, sto bene nel farla, e spero che in essa qualcuno possa riconoscere sé stesso. Molto semplicemente.

L’idea di trasmettere la tua canzone nello spazio profondo è unica e visionaria. Come ti è venuta questa ispirazione?
Un amico mi ha presentato di questa opportunità. E poiché sono un appassionato di astronomia, e l’album che conterrà “Il Mio Miglior Nemico” si chiamerà “Big Bang” – un fenomeno, appunto, astronomico – mi è parso un segno da cogliere. E dunque, la canzone è stata inviata dalla stazione spaziale del Fucino verso il buco nero Sagittarius A*… chissà che durante il percorso non incontri “amici verdi” dai quali farsi ascoltare…

Il tuo nuovo singolo introduce sonorità funk che arricchiscono il tuo già raffinato stile musicale. Cosa ti ha spinto verso questa nuova direzione?
Intanto il bisogno di rinnovarmi, di non essere sempre uguale a me stesso. C’è tanta musica fantastica in giro, capace di ispirare. Musica che ascolto con curiosità, e dunque mi sono lasciato sedurre da suoni che in realtà hanno sempre fatto parte della mia palette musicale, anche se magari in modo meno appariscente rispetto ad altri.

Il videoclip del brano si sviluppa come una caccia al tesoro. Qual è il significato simbolico di questa scelta narrativa?
“Il Mio Miglior Nemico” racconta in buona sostanza di quel fuoco che spesso brucia ancora forte, sotto le ceneri di un apparente addio. E il video che accompagna questa canzone è la rappresentazione visuale di quell’inviarsi messaggi, talvolta latenti e taciti, anche se ci si è separati. E dunque ecco la caccia al tesoro cui accennavi, in questo caso è un lasciarsi post-it e parole in giro per la città, come un puzzle da ricostruire.

Dopo oltre trent’anni di carriera, cosa ti motiva ancora a esplorare nuovi territori musicali e tematici?
Mi motiva il fatto che la musica è un mare vastissimo di cose bellissime. Il fatto di scrivere, di essere prima di tutto un compositore e poi anche un produttore, mi dà l’opportunità di provare a calarmi sempre in nuove storie e nuovi mondi. E questo mi mantiene curioso e vivo.

“Big Bang” sarà il tuo settimo album di inediti. Cosa rappresenta per te questo titolo e quali anticipazioni puoi darci sul progetto?
Come ti dicevo, si tratta di un disco che nasce dalla mia passione per l’astronomia. Ed è un disco che sa di rinascita, anche sonora. Nel senso che i miei album sono sempre stati essenzialmente acustici, questo ha una spina dorsale elettrica, invece. E tende probabilmente la mano ad un coté più popolare.
Forse posso dire che questo album sarà il più orientato alle canzoni tra tutti i miei album.

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