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IL FISCO APRE UNO SPIRAGLIO ANCHE PER LE ESCORT: POTRANNO LAVORARE IN PARTITA IVA

Con gli adeguamenti del nuovo Codice Ateco 2025 dell'Istat si è arrivati a introdurre la partita iva anche per i sex worker

Dal 1 Aprile anche le escort possono usufruire della partita iva, emettendo regolare fattura. Tutto questo è stato reso possibile dal nuovo elenco Istat e in particolare dal codice Ateco 96.99.92, che indicherebbe l’introduzione della categoria per le escort e che giunge finalmente a regolarizzarne il lavoro, che per molto tempo è stato svolto privo di tutele.

Il codice non è specifico riguardo al tema prostituzione ma si riferisce comunque alla categoria per le mansioni e i luoghi che cita: accompagnatori e accompagnatrici, agenzie di incontri, compagnia e intrattenimento.

Un cambiamento che sicuramente gioverà molto alla loro condizione economica più sicura e con tracciabilità, però purtroppo permane l’alto rischio di sfruttamento e il favoreggiamento che rimangono reati gravi, con pene molto pesanti per i trasgressori.

Subentreranno quindi anche possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito ai redditi, che non dovranno superare un certo range con la partita iva:  la procedura parte con la normale apertura della partita iva, seguita dalla scelta del regime fiscale (forfettario se sotto gli 85mila euro), iscrivendosi in seconda battuta  alla gestione separata Inps e nel frattempo possono continuare a fatturare.

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