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Un attacco violento da parte dell’hacker filorusso denominato Noname057(16), che ha coinvolto vari ministeri (Esteri, Economia, Infrastrutture e trasporti, Sviluppo economico), Carabinieri, Guardia di finanza, aziende del trasporto pubblico ed altre aziende anche nel privato, aumentando il rischio di fuga di dati estremamente sensibili.
Nel caso specifico si sarebbe trattato in gergo tecnico di attacchi Ddos (Distributed denial of service) che puntano a mandare in tilt i sistemi informatici. Fortunatamente la risposta dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è giunta in tempo per poter allertare i target dell’offensiva, il che ha limitato i danni.
Secondo gli esperti si tratterebbe di azioni dimostrative e una possibile forma di propaganda.
Gli attacchi subiti dalle istituzioni e dalle varie banche sono frutto di una risposta all’affronto “russofobico” del presidente Mattarella e del suo discorso sul conflitto russo-ucraino, ma secondo gli ultimi dati sarebbero limitati i danni subiti dai sistemi informatici colpiti. La Polizia postale si occuperà di inviare un’informativa alla Procura di Roma in merito al caso.
Le dichiarazioni di Mattarella da Marsiglia sono state un fulmine a ciel sereno che ha scatenato la risposta dei Noname su un nuovo canale Telegram «il regime fascista italiano di Mussolini fosse un fedele alleato della Germania nazista» ed oggi «l’Italia sta pompando volentieri il regime terroristico neonazista di Kiev con armi mortali».
Il “calibro Ddos” hanno colpito vari siti: da Intesa San Paolo,all’aeroporto di Malpensa, dall’azienda Acque veronesi all’Aps, l’azienda di bus di Siena, dall‘aeroporto di Linate all’Amministrazione del sistema portuale dell’Adriatico Orientale, dall’Autorità dei trasporti al Porto di Trieste e a quello di Taranto.