Olly è il nuovo vincitore dell’edizione del festival di Sanremo 2025, indiscussa la sua bravura tecnica e le sue performance, ma dietro a un artista c’è sempre il lavoro di un team di professionisti e soprattutto l’accompagnamento di una manager, Marta Donà, reginetta del festival per gli artisti che ha portato al trionfo: da Marco Mengoni con L’essenziale, ai Maneskin con ” Zitti e buoni”(con bis per la vittoria all’Eurovision) e infine il genovese Olly.
La giovane 42enne è la nipote di Claudia Mori, famosa produttrice discografica italiana, laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Verona e nel 2006 inizia il suo percorso professionale entrando come addetta all’ufficio stampa e a seguire ottenne un contratto con la Sony Music 2009 come press agent.
Il momento più alto della sua vita può essere ricondotto sicuramente a quando indirettamente Marco Mengoni la selezionò nel 2011 come sua manager, credendo in lei, nonostante la sua inesperienza nel settore. Queste le parole spese dall’artista: “Quello che non sai provo a farlo con te e, nel caso, torneremo sui nostri passi insieme. Mi fido di te” – parole che cambiarono la vita della Donà per sempre.
Da quel momento in poi la Donà decise di intraprendere la sua carriera imprenditoriale e fonda la Tarma Ent e la sua casa discografica annessa La Tarma Records; nel 2013 portò Mengoni a Sanremo e incassò la prima vittoria all’Ariston.
Oltre agli artisti sopracitati, ha rappresentato anche dei co-conduttori, come nel caso dell’impeccabile Alessandro Cattelan, che quest’anno secondo i rumours avrebbe fatto le prove generali per Sanremo 2026.
Inoltre, non ultima anche Francesca Michielin in gara quest’anno con Fango in Paradiso e negli anni passati due volte seconda al festival, nel 2016 e nel 2021 quando si esibiva con Fedez.
Tra le altre celebrità lanciate ricordiamo lo scrittore, giornalista e discografico Antonio Dikele Distefano il cantautore e rapper Holden.
Il periodo lavorativo più burrascoso della sua carriera fino a questo momento sicuramente è quello che riguarda la rottura dei Maneskin, che però le ha lasciato un vissuto di spessore permettendole di crescere insieme a loro, sperimentando e mettendo a frutto la loro arte e libertà di espressione.
