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TRUMP E IL RIENTRO DI FUOCO: ONDATA DI ORDINI ESECUTIVI

Si parte con l'uscita dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità , seguiti dagli Accordi sul Clima a Parigi, il Golfo del Messico che diviene "il Golfo d'America"

Trump è ufficialmente entrato nella nuova amministrazione degli Stati Uniti, è il 47esimo presidente in carica ed è al suo secondo mandato.

Dal suo arrivo non ha perso tempo: gli Stati Uniti sono ufficialmente fuori dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), dagli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, il Golfo del Messico divenuto ‘Golfo d’America’, mettendo mano su parecchie questioni trattate dell’amministrazione Biden; per di più Cuba è rientrata nella lista degli Stati sponsor del terrorismo e sono state rimosse le sanzioni ai coloni israeliani in Cisgiordania.

Nel suo discorso di insediamento inaugurale dichiara: “Comincia l’età dell’oro” e subito dopo avvia i primi ordini esecutivi.

Gli Stati Uniti si ritirano dagli accordi presi a Parigi sul clima e dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità e in tutta risposta a quest’ultima decisione motiva il tutto alla stampa con: “la cattiva gestione della pandemia di Covid-19 sorta da Wuhan, Cina, e altre crisi sanitarie globali”, sennonché “la mancata adozione di riforme urgenti e l’incapacità di dimostrare indipendenza da influenze politiche inopportune di Stati membri”.

Riguardo all’Oms piovono ingenti accuse sul “continuare a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi” agli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la questione dei rivoltosi del gennaio 2021 che hanno partecipato all’invasione di Capitol Hill, hanno ricevuto il perdono presidenziale, nonostante l’asprezza delle loro pene.

Trump ha revocato 78 ordini esecutivi dell’amministrazione Biden che ha definito essere “una delle peggiori della storia”, tra quelli più significativi ricordiamo: la rimozione delle sanzioni ai coloni israeliani accusati di violenze in Cisgiordania.

Dopodiché, Cuba è rientrata negli Stati sponsor del terrorismo, una scelta non ben digerita e definita “una burla” dal presidente dell’isola, Miguel Diaz-Canel, che ha rimproverato Washington di peccare di “arroganza” e “disprezzo della verità”.

Inoltre, saranno imposti nuovi dazi per tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada del 25%.

Sul fronte immigrazione il presidente ha firmato ordini esecutivi riguardo all’immigrazione illegale al confine tra Stati Uniti e Messico, situazione che è divenuta un’emergenza nazionale e un pericolo per la formazione di organizzazioni terroristiche.

Questione generis, ora è stata varata un’ordinanza che prevede la definizione di “sesso” come terminologia biologica invece di “genere” o “identità di genere” all’interno dell’emanazione della politica.

Infine, altri due ordini esecutivi modificano il Golfo del Messico, come annunciato, “Golfo d’America” e ridonano al Monte Denali, in Alaska, il nominativo di Monte McKinley.

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