Artisti

Radio Lausberg, “Akusticose Elettriche” e il viaggio tra culture e suoni

Un ponte tra memoria, innovazione e sonorità senza confini.

Con “Akusticose Elettriche”, i Radio Lausberg inaugurano una fase importante della loro carriera. Il primo album senza Erriquez, prodotto da Finaz, rappresenta un’evoluzione sonora che punta su coesione e innovazione. Tra i brani spicca “Cada Mundo Es Un País”, un inno alla diversità culturale, arricchito da sonorità latine e testi bilingue.

Collaborazioni prestigiose con Peppe Voltarelli, Finaz e Laura Mirò aggiungono profondità e originalità al progetto, mentre l’eredità di Erriquez continua a vivere in ogni nota. Un album che celebra il passato e guarda al futuro con forza e sensibilità.

“Akusticose Elettriche” segna un nuovo capitolo nella vostra carriera musicale. Come definireste l’evoluzione sonora della band rispetto ai lavori precedenti e quali elementi rappresentano per voi una novità assoluta in questo disco?
Intanto è il primo grande lavoro realizzato senza Erriquez. È stato per noi un bel banco di prova. Aver affidato a Finaz la produzione artistica del nuovo album ha reso tutto più semplice e naturale. Sicuramente rispetto ai dischi precedenti l’approccio è stato quello di lavorare maggiormente sul sound, sulla band. L’apporto musicale di Finaz è ben evidente ed è stato importantissimo per la crescita del gruppo.

“Cada Mundo Es Un País” rappresenta il vostro viaggio musicale attraverso culture diverse. Cosa vi ha ispirato maggiormente nella composizione di questo brano e quali emozioni sperate di trasmettere al pubblico con il suo sound latino e i testi in italiano e spagnolo?
E’ un esperimento che già in passato abbiamo fatto con altri brani, quello di unire più linguaggi. Cada mundo es un Pais è un inno di speranza, la speranza in una comunità globale dove le culture, le diversità, le differenze possano essere motivo di arricchimento reciproco.

Il disco si avvale di collaborazioni prestigiose, come Peppe Voltarelli, Finaz e Laura Mirò. Come sono nate queste sinergie e in che modo hanno arricchito il vostro processo creativo e il risultato finale dell’album?
Si, sono state tutte collaborazioni belle, sincere e vissute con la massima naturalezza, gli artisti citati sono in primis belle persone e poi grandissimi musicisti, ognuno di loro ha apportato al disco un contributo speciale. Non abbiamo fatto molti calcoli, ci siamo divertiti nel condividere emozioni.

La produzione artistica di Finaz è centrale in questo progetto. Come descrivereste il suo contributo alla vostra musica, sia dal punto di vista tecnico che emotivo? C’è un momento particolare in studio che ricorderete sempre?
Il suo contributo ripeto è ben evidente, con lui sentiamo di aver fatto un’ulteriore passo in avanti, ora il nostro sound è sicuramente più equilibrato e importante, il momento che ricorderemo maggiormente è il nostro primo incontro in sala prove, lì ci siamo annusati e affezionati.

Le vostre canzoni affrontano tematiche sociali con uno sguardo ironico e critico. Quali messaggi volete trasmettere con questo album e quale traccia pensate possa rappresentare meglio il vostro impegno artistico e umano?
Sono tutte canzoni diverse l’una dall’ altra, non saprei scegliere, sono tutte figlie della nostra voglia di comunicare valori in cui crediamo tantissimo. L’ironia è la nostra arma principale per riuscire a raccontare di cose che vorremo cambiare.

Giuseppe, hai dichiarato che questo lavoro è il primo importante senza Erriquez. In che modo il suo lascito artistico e umano vive ancora nella vostra musica, e cosa sperate che il pubblico percepisca del legame profondo che avete condiviso?
Erriquez è in ogni nostro testo, in ogni nota suonata, quanto vissuto con lui non potrà mai essere cancellato. Chi ci segue e sa de I Radio Lausberg sa che lui è sempre presente in ogni concerto e in ogni tentativo di creatività. Sarà sempre il nostro valore aggiunto.

 

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