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Lapolveriera e il viaggio verso casa con “Un posto in cui tornare”

La band torna con un lavoro intimo e universale prodotto da Blackcandy.

“Un posto in cui tornare”, il nuovo EP della band Lapolveriera prodotto da Blackcandy Produzioni, è un viaggio emozionale che parla a chiunque si senta legato a qualcosa di significativo nella propria vita. Con una serie di tracce che esplorano le molteplici sfaccettature del senso di appartenenza, questo lavoro rappresenta un’intensa riflessione musicale sul desiderio di trovare un rifugio, un porto sicuro a cui tornare.

L’EP si articola in un delicato equilibrio tra ricordi e speranze, tracciando un percorso sonoro che va dalle relazioni personali ai dolceamari ricordi di amicizie passate, fino alla ricerca di una terra promessa. Ogni brano, con le sue sfumature liriche e musicali, invita l’ascoltatore a riflettere su ciò che definisce la propria idea di casa, intesa non solo come luogo fisico ma anche come spazio interiore e affettivo.

Lapolveriera, con la sua inconfondibile cifra stilistica, riesce a tessere un racconto che è al tempo stesso intimo e universale. Le melodie avvolgenti e i testi profondi creano un’atmosfera che accoglie e consola, offrendo a chi ascolta l’opportunità di ritrovarsi nelle storie narrate.

“Un posto in cui tornare” è un EP che parla del bisogno intrinseco dell’essere umano di sentirsi al sicuro, di avere un luogo, reale o simbolico, dove poter tornare per ritrovare se stessi. Questo lavoro rappresenta un passo importante nella carriera di Lapolveriera e un invito per tutti noi a riscoprire le radici e i legami che ci rendono unici.

Il vostro nuovo EP, Un posto in cui tornare, sembra toccare temi universali. Come è nato questo progetto?
“Un posto in cui tornare” è nato con un travaglio breve ma molto intenso. Avevamo tante cose da dire, tanto da mettere in musica, e poco tempo per farlo. E’ il secondo lavoro che pubblichiamo come Lapolveriera, e si differenzia molto dal precedente album (“Tempi Moderni”) perché abbiamo abbandonato una comfort zone che ci iniziava a stare stretta, sia come sonorità sia come testi. Ci siamo lanciati in questa avventura-lampo sotto l’ala di Blackcandy e quello che ne è uscito è un EP da ascoltare tutto d’un fiato, una cannonata in faccia. Il fil rouge che accomuna tutti i brani è, appunto, la costante idea di un luogo, un posto, una situazione, un sentimento al quale ritornare.

Il titolo Un posto in cui tornare è molto evocativo. Cos’è per voi, personalmente, questo “posto”?
Un posto in cui tornare è essenzialmente un luogo di pace, di silenzio, di accoglienza. Un luogo sicuro nel quale potersi distogliere dalla costante quotidiana preoccupazione. Un luogo sicuro che può essere sia dentro che fuori di noi.

Qual è la canzone dell’EP a cui vi sentite più legati e perché?
Sicuramente “Caro amico mio”. È una canzone scritta prima dell’EP, che descrive un fatto che poi nella vita reale (a canzone già scritta!) si è purtroppo verificato, ovvero la scomparsa di un nostro amico molto stretto. Non potevamo fare altro che tributarla a lui, pur non essendo originariamente nata per quello. È una canzone che ci scuote dentro ogni volta che la sentiamo e che esprime il lato più intimo di noi.

Questo lavoro segna un’evoluzione musicale rispetto al passato. Come descrivereste il vostro nuovo sound?
Il sound di “Un posto in cui tornare” si lascia alle spalle l’impronta folk-cantautoriale del precedente disco: i suoni sono più grossi, più dritti, molto più focalizzati sul significato che vogliamo trasmettere con i nuovi brani. Ci riavviciniamo ai synth, agli overdrive più corposi, e lasciamo che i brani sfreccino nelle orecchie uno dopo l’altro. Fa eccezione solo Cartolina, canzone molto più “calcuttiana” ma non meno effettiva nel senso che si vuole rendere.

Cosa sperate che il pubblico provi ascoltando il nuovo EP?
Una “meravigliosa malinconia”. Vorremmo riuscire a risvegliare la voglia di tornare in quel posto del quale abbiamo parlato prima, un posto sicuro, dentro o fuori di noi. Un posto in cui tornare.

La vostra discografia include brani molto intensi. Qual è il processo creativo che seguite quando scrivete una nuova canzone?
Le nostre canzoni nascono tutte da “immagini” che cerchiamo di rendere in parole e suoni. Il processo creativo è una indefinibile cosa fluida, che di volta in volta cambia, almeno per noi. Ciò che abbiamo visto funzionare, se facciamo una riduzione ai minimi termini, è l’arrivare in studio con un’idea che, per quanto abbozzata, deve necessariamente avere un inizio e una fine. Suonarci sopra qualche decina di volte, ogni volta riascoltarsi e capire cosa aggiungere e cosa tenere. E poi sentire l’insieme, valorizzare l’idea che sta dietro al brano, uscire dai propri pregiudizi musicali e sperimentare. Le idee vengono solitamente portate in sala prove da chi ha avuto la “folgorazione creativa”, ma il processo di raffinamento/produzione/sperimentazione coinvolge tutti profondamente, aggiungendo un pezzettino della sensibilità di ognuno all’idea che inizialmente era di uno solo.

Guardando alla vostra carriera, quale è stato il momento più emozionante fino ad ora?
Ogni palco porta con sé delle emozioni: certamente, ci siamo sentiti travolto quando ci è capitato di essere a tu per tu con i“mostri sacri” della musica italiana – sia sul palco sia in studio, o davanti a un bicchiere di vino. Possiamo citare Omar Pedrini, Federico Poggipollini, Pierpaolo Capovilla, Paolo Benvegnù, … ce ne sarebbero da raccontare! Ciascuno di questi incontri ha lasciato un deposito in noi, ci ha arricchiti. Abbiamo cercato sempre di fare tesoro di tutti i consigli di chi, prima di noi, ha dovuto procedere a tentativi per capire quale fosse la strada giusta. Forse “gratitudine” è il termine che riassume le emozioni che si provano… sono cose irripetibili, e sono anche belle cose da raccontare!

Progetti futuri?
A lungo termine ci piacerebbe trasformare questo sogno in un lavoro, ma accontentiamoci intanto di mettere un passo davanti all’altro: ora che abbiamo tra le mani “Un posto in cui tornare” vogliamo portarlo in tour ovunque perché speriamo possa piacere almeno tanto quanto piace a noi. Nel breve periodo, stiamo già pensando a nuovi brani in vista dell’estate. Ma su questo, no spoiler! <3

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