È giunto il fatidico momento del sì definitivo al Senato per la Legge di Bilancio 2025, già precedentemente confermato in Aula da 112 voti favorevoli rispetto alla Manovra che conteneva le norme sulle quali il governo ha riposto fiducia nel dare la conferma.
Facciamo un passo indietro e torniamo all’origine, quali sono le fondamenta di questa nuova legge di bilancio?
Tra le priorità vi è la riduzione del cuneo fiscale, perlomeno per i prossimi 5 anni, per tutti quei redditi superiori ai 40 mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef suddivisi in questa maniera: 23% per i redditi compresi nei 28 mila euro, 35% per i redditi compresi tra 28 mila euro e 50 mila euro e 43% per i redditi superiori ai 50 mila euro.
Una novità significativa, però, riguarda i redditi più onerosi e alti che superano i 75 mila euro, ai quali è stato applicato un tetto massimo di detrazioni, che sarà stabilito anche in base al numero di figli pro capite.
Inoltre, è stato anche inserito l’iris Premiale con uno sconto del 4% dell’aliquota rivolta alle imprese che abbandonano degli utili per poi investire nuovamente in delle nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Per quanto concerne la flat tax, ha subito un aumento da 30 mila a 35 mila euro; parallelamente la tassazione dei profitti ottenuti dalle criptovalute è arrivata al 42%.
Per stimolare un aumento del tasso di natalità e dare un contributo alle spese per i nuovi nati, a partire da gennaio 2025, verrà fatto un bonifico pari a 1000 euro, il mese successivo alla nascita; tutto questo è applicabile solamente se l’Isee familiare non supera i 40 mila euro.
Per quanto riguarda il sistema scolastico e le nuove assunzioni, a Montecitorio è emerso un aumento di 1.866 insegnanti di sostegno previsti per il biennio 2025/26. A questi se ne aggiungeranno altri 134 nel 2026/27, il che fa giungere a 2mila il totale degli insegnanti che si occuperanno degli alunni con disabilità.
Per la maggioranza al governo questa legge di bilancio è benvista per la responsabilità e la scrupolosità che la contraddistingue, sebbene le opposizioni l’abbiano valutata negativamente dall’inizio, soprattutto sul discorso legato ai fondi per la Sanità, reputati insufficienti per coprire le spese reali.
Norma Presta