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SULLE SPIAGGIE LAZIALI PIÙ DI 300 ESEMPLARI DI TARTARUGHE CARETTA CARETTA

Secondo un bilancio svolto dal WWF sui litorali laziali del 2024, gli esemplari sarebbero più di 300

Castelporziano, Terracina, Sabaudia, Latina e poi Ostia, Fregene, Fiumicino, queste alcune delle 14 spiagge dove sono comparse le piccole tartarughe marine che cercano di raggiungere le coste.

Il Lazio si posiziona così tra le prime regioni italiane per la comparsa di tartarughe marine sulle coste.

Da aprile scorso, aveva preso il volo la campagna con gli incontri di formazione organizzati da Tartalazio, unica Rete regionale del Lazio per il recupero, il soccorso, l’affidamento e la gestione delle tartarughe marine seguendo le linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, definita come «unica struttura regionale organizzata e abilitata per tutte le procedure previste dal progetto».

Secondo le dichiarazioni di Tartalazio «A Castelporziano due nidi e 4 tartarughe nate dal nido di Sabaudia – riferiva Tartalazio a fine agosto -, un nido che davamo per perduto, perché manipolato e danneggiato dal mare. E ancora 3 tartarughe da uno dei nidi di Terracina, quello non scoperto, ma rivelato dall’uscita di oltre 30 piccoli alcune notti fa. Per il secondo anno consecutivo le Caretta Caretta hanno deposto le uova sulla stessa spiaggia di Latina». Si parlava di 480 nuovi nati. «Ci sono decine e decine di cittadini volontari che danno il loro contributo sia nel monitoraggio delle coste che inizia a giugno e termina a metà agosto che nella custodia dei nidi a partire dalla fine del mese di luglio».

Purtroppo però, metà delle tartarughe ritrovate nei litorali ha della plastica nello stomaco o arti gravemente feriti a causa di lenze e reti.

Tartalazio da delle indicazioni ben precise per i soccorsi. «È di fondamentale importanza chiamare immediatamente la Capitaneria di Porto al numero verde 1530 per far sì che un nucleo di esperti soccorritori arrivi quanto prima per prendersi cura degli animali in difficoltà e per trasportarli presso uno dei centri di primo soccorso».

Norma Presta

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