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GOVERNANCE RAI, CAMBIANO I VERTICI E SI DISCUTE IN MERITO ALL’ABROGAZIONE DEL CANONE

La settimana scorsa è stata cruciale per i cambiamenti dei vertici Rai, creando notevoli disaccordi all’opposizione, soprattutto in merito al canone Rai,tema caldo del momento

La Lega ha infatti rilanciato un taglio dell’imposta, attraverso un processo di graduale rimozione fino ad arrivare all’abrogazione dello stesso entro 5 anni. Inoltre, si sta lavorando a un innalzamento dei tetti pubblicitari per colmare le entrate mancanti: l’iter parlamentare della riforma Rai è partito ieri al Senato. Il forzista Claudio Fazzone, presidente dell’ottava commissione di Palazzo Madama, ha reso noto il calendario dei disegni di legge inerenti alla nuova governance Rai.

La tesi riguardante l’abrogazione del canone Rai ha causato notevoli malcontenti all’interno dei partiti, scatenando Salvini e Tajani. Legare la questione del canone Rai all’aumento dei tetti pubblicitari facilita indubbiamente la concorrenza a Mediaset, aspetto sicuramente non approvato dalla famiglia Berlusconi. Un altro tema caldo è quello dell’autonomia differenziata. Il governatore Roberto Occhiuto, si è mostrato scettico fin dal primo istante e chiede prudenza sulla questione. Infine, è emersa una nuova faida tra i vertici della Lega e Forza Italia, in merito al successo elettorale dell’estrema destra in Austria rispetto al quale Tajani ha evidenziato la necessità di respingere ogni “rigurgito neonazista”.

La risposta di Salvini in difesa del partito alleato all’Europarlamento è stata immediata: “o c’è qualcuno che dorme male, che mangia pesante, perché non penso ci sia l’allarme neonazista in Francia, o in Germania, in Austria e in Olanda. Quando i cittadini votano bisogna rispettare il voto popolare”, ha ribattuto.

Dalla redazione (Norma Presta)

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