LE CAUSE SONO MOLTEPLICI EVIDENTI E SEMPRE PIÙ RADICATE.
Ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in questi giorni ha lasciato dichiarazioni sull’importanza dei mezzi di crescita per la personalità degli studenti.
L’immagine del giovane è stata da sempre etichettata come “i ragazzi sono dei babbaccioni e non hanno voglia di fare nulla cime studiare e pensano solo a stare con amici , avanti al computer o cellulare e frequentare aperitivi alla moda.
Gli adulti spesso criticano i giovani e mettono in discussione i loro pensieri che sono privi di voglia di sacrifico e impegno per loro e per gli altri. Il concetto di “Gavetta” è anche vero che non è sostenibile perché il mercato del lavoro spesso li sfrutta e non tiene conto delle loro esigenze. Il gap generazionale tra adulti e ragazzi alimenta costantemente il disinteresse verso il sociale e la politica.
Sono infatti quasi totalmente tagliati fuori dai dibattiti politici e dai media tradizionali.
Tutto questo crea una frattura profonda e inasprisce lo scontro generazionale.
I “boomer” e la GenZ si trovano così a sentirsi sempre più distanti: mentre i primi si sono dovuti adattare a una serie di cambiamenti velocissimi e che spesso non riescono a comprendere a fondo, i secondi incolpano i primi del mondo in crisi che hanno ereditato e non si sentono compresi e ascoltati da chi li dovrebbe guidare.
E se un certo grado di incomprensione tra generazioni è normale (legittimo che ognuno abbia i suoi riferimenti culturali e linguaggi), il conflitto che porta a incomunicabilità e mancanza di dialogo è pericoloso e dannoso per tutti.
Per questo è importante che le nuove generazioni trovino sempre più spazi e facciano sentire la propria voce: per avvicinare le generazioni e non allontanarle, in modo da poter affrontare le numerose sfide che il futuro ci propone.